Lo sguardo interiore
La sua sarà una vita ‘estremamente dura’ aveva detto il teologo a Beatrice Lastre di vita su cui camminare
La pazienza è oscurità anche
Dove il tempo sembra annegare nel suo quieto vivere.
E allo stesso tempo incappare nella solitudine.
Paolo il protagonista è l’epicentro di questa tragedia familiare.
Il travaglio del fratello Andrea comincia a sette anni, anni in cui tre volte alla settimana Andrea e Beatrice viaggiano da Milano a Genova per fare emodialisi al Gaslini di Genova.
Beatrice si dedica totalmente ad Andrea dalla nascita fino alla morte a 23 anni.
Partiranno per l’America Andrea e la madre Beatrice che inaspettatamente gli donerà un rene. Dono che non era previsto perché le iniziali erano di un trapianto da cadavere.
Al suo ritorno Andrea trova che il mondo sia cresciuto, ma lui è rimasto un metro e trentacinque. La sua tragedia personale è di essere come un bambino di 12 anni e invece ne ha 18.
Il libro è scritto a episodi non consequenziali.
Paolo dopo la morte di Andrea compie una ricerca vocazionale.
Ma Paolo scopre la sessualità in rapporti occasionali che lo feriranno per molti anni.
La sua vita sessuale, lo costringerà ad abbandonare la ricerca vocazionale, per un conflitto interiore.
La psicoterapeuta riuscirà a farlo riflettere sul suo percorso di vita. Il padre e la sorella sono quasi totalmente assenti nella vita di Paolo
Paolo subirà un ricovero per la mancata elaborazione del lutto per la morte del fratello da cui ne uscirà grazie all’aiuto della psicologa.
Paolo ormai adulto vedrà la madre morire dopo che in ospedale gli racconterà la storia della sua vita.