L’amore, nudità espressiva che rivela non certo il peccato quanto il grado di intimità nascosto. Amore che nasce, poi scappa di mano, ma che ritrova nell’unione la sua forza emotiva. Amarsi, un gioco più che solo parole diventa essenziale quando per caso l’intimità porta un fotografo a rappresentare il corpo dell’amata. Un desiderio condiviso, un gesto affettivo luogo della memoria e del cuore. Dove il sentimento prevalente è l’unione simbolica di un corpo femminile ad uno maschile. La retrospettiva non c’è solo perché l’artista sono io, non per vanto, ma solo per disegnare l’amata come fatale e desiderio intatto nel cuore.